Che cosa è la sensibilità al contrasto e come si misura?

La sensibilità al contrasto è la capacità dell’occhio di riconoscere le diverse tonalità di uno stesso colore, ad esempio il grigio. Lo studio di tale capacità avviene tramite specifici test in grado di ricercare il valore minimo di contrasto che il soggetto è in grado di percepire.

A cosa serve la misurazione della sensibilità al contrasto?

Normalmente, in un occhio sano, la sensibilità al contrasto è molto elevata. Tuttavia, tale capacità decade abbastanza velocemente in alcune malattie che riducono la trasparenza dei mezzi diottrici oculari (come la cataratta, le patologie corneali), in alcune malattie della retina e del nervo ottico, oppure a seguito di interventi chirurgici che agiscono sui mezzi diottrici dell’occhio. Pertanto, effettuare gli opportuni test di misurazione della sensibilità al contrasto ci consente di quantificare gli effetti di una determinata condizione patologica sulla qualità visiva del soggetto.

Quando è consigliato/necessario lo studio della sensibilità al contrasto?

Lo studio della sensibilità al contrasto va eseguito principalmente per verificare la maggiore o minore trasparenza dei mezzi diottrici oculari, per saggiare la qualità di una lente intraoculare negli occhi operati di cataratta, per valutare l’impatto della chirurgia refrattiva sulla qualità della visione. I vari test che valutano questa capacità intrinseca del nostro sistema visivo risultano inoltre molto utili per determinare la qualità visiva dei pazienti affetti da maculopatie (o altre malattie della porzione centrale della retina) e/o da glaucoma (o altre patologie del nervo ottico) e spesso possono rappresentare un supporto importante per la diagnosi precoce di tali patologie, estremamente invalidanti se non riconosciute e non trattate in fase iniziale. Infine, la sensibilità al contrasto deve essere valutata per legge in alcune categorie di lavoratori ed è altresì un esame richiesto per il rilascio di alcune patenti di guida.

Quanto durano i vari test per lo studio della sensibilità al contrasto?

Lo studio della sensibilità al contrasto prevede l’esecuzione di diverse categorie di test, ciascuno della durata di pochi minuti. Per lo svolgimento dei più comuni test di sensibilità al contrasto viene chiesto al paziente di indossare la corretta correzione ottica e di accomodarsi di fronte ad un moderno ottotipo a schermo (evoluzione dei vecchi ottotipi a tabella retroilluminati) i cui caratteri hanno un contrasto via via decrescente. Il medico oculista chiede quindi al paziente di riconoscere i caratteri partendo dalla riga dai colori più intensi fino a quella con i colori più sbiaditi. Altri test, invece, presentano immagini con bande chiare e scure alternate, di larghezza e di contrasto decrescente ed il soggetto (sempre dopo aver indossato la giusta correzione ottica) deve individuare e riferire dove è in grado di percepire ancora lo stimolo visivo. Alla fine di ogni test, il medico trascriverà i valori indicati dal paziente su di uno schema dal quale sarà poi possibile ricavare la curva di sensibilità al contrasto.

Quali sono i rischi e i fastidi dei test per lo studio della sensibilità al contrasto?

I test sopra descritti vanno eseguiti con la collaborazione del soggetto esaminato. Non presentano rischi e non sono assolutamente fastidiosi. Data la sua estrema semplicità, la valutazione della sensibilità al contrasto può essere effettuata anche su pazienti molto piccoli.

Norme di preparazione

Non si richiede una preparazione particolare. È sempre consigliabile portare con sé l’eventuale documentazione posseduta così che l’oculista possa determinare con precisione il motivo dell’esame ed effettuare di conseguenza il test o il gruppo di test più indicato.

Servizi

La sede

Lo Studio Oculistico Alvaro è situato strategicamente nei pressi della S.s.18 a Cetraro (CS), la posizione risulta facilmente raggiungibile da diversi comuni costieri, in particolare nel raggio di 35km da Scalea (CS) sino a San Lucido (CS).

 

La sede risulta pertanto facilmente raggiungibile dai comuni di Scalea (CS), Santa Maria del Cedro (CS), Grisolia (CS), Diamante (CS), Buonvicino (CS), Belvedere Marittimo (CS), Sangineto (CS), Cittadella del Capo - Bonifati (CS), Acquappesa (CS), Guardia Piemontese (CS), Fuscaldo (CS), Paola (CS), San Lucido (CS).