Che cosa è la prova del buio?

La prova del buio, insieme al test del carico idrico ed al test di provocazione farmacologica, fa parte della famiglia dei “test di provocazione del glaucoma”. Questi esami consistono nel verificare l’eventuale innalzamento del valore di pressione intraoculare rispetto al valore basale in risposta a particolari condizioni come il temporaneo aumento di produzione di umore acqueo, la dilatazione della pupilla in un ambiente non illuminato oppure in seguito all’effetto di un farmaco.

A cosa serve la prova del buio?

La prova del buio è un esame che, durante una normale visita oculistica, consente di ricreare una condizione assolutamente fisiologica come la dilatazione pupillare che si verifica quando l’ambiente che ci circonda è appunto buio o scarsamente illuminato. In soggetti normali, tale condizione non genera nessun problema; al contrario, nel caso di soggetti predisposti e/o con particolari alterazioni anatomiche della parte anteriore dell’occhio, la dilatazione della pupilla in situazioni di luce scarsa o assente può determinare una riduzione del deflusso dell’umore acqueo (il liquido presente nella camera anteriore dell’occhio) con un conseguente repentino aumento (a volte anche importante) della pressione oculare. Grazie alla prova del buio, quindi, l’oculista è in grado di valutare se si verifica tale aumento della pressione intraoculare e di quantificarlo rispetto al valore basale, misurato prima dell’inizio della prova.

Quando è consigliato/necessario effettuare una prova del buio?

La prova del buio si effettua classicamente quando l’oculista, valutando il segmento anteriore dell’occhio del paziente, identifica una condizione di particolare predisposizione all’aumento della pressione intraoculare in alcuni momenti della giornata. Le condizioni più frequenti sono una camera anteriore di profondità ridotta, una alterazione dell’iride oppure la presenza di un cristallino voluminoso (ad esempio in caso di cataratte particolarmente mature). Anche particolari sintomi riferiti dal paziente possono indirizzare verso l’esecuzione dell’esame nel sospetto di un glaucoma ad angolo stretto: cefalea (a volte con nausea) in ambienti con poca luce, dolore oculare, visione di aloni colorati, transitorie riduzioni della vista. Questo test, inoltre, può essere richiesto in previsione di effettuare una iridotomia laser periferica.

Quanto dura la prova del buio?

La prova del buio dura circa un’ora. La durata è determinata dal tempo necessario ad ottenere una dilatazione non farmacologica della pupilla. Dapprima si effettua una tonometria con tonometro ad applanazione di Goldmann; in seguito il paziente viene bendato e fatto sedere in una stanza buia per una durata di almeno 30-45 minuti. Infine, viene tolta la benda e viene ripetuta la misurazione della pressione oculare con le stesse metodiche utilizzate in precedenza e senza che gli occhi del soggetto vengano esposti alla luce. Così facendo, è possibile confrontare i due valori e valutare se c’è stato un eventuale aumento della pressione intraoculare. La procedura è pressoché identica anche se la dilatazione della pupilla viene ottenuta farmacologicamente con l’instillazione di Ibopamina (test di provocazione farmacologica); in questo caso, ovviamente, il tempo totale del test si riduce.

Quali sono i rischi e i fastidi della prova del buio?

Non sono presenti rischi; un eventuale aumento importante della pressione oculare tale da generare dolore, nausea, vomito è davvero molto raro e può essere gestito con l’instillazione di un particolare collirio (Dapiprazolo) o con la somministrazione di alcuni farmaci (Acetazolamide, Mannitolo). Il fastidio derivante dalla benda e dalla permanenza in una stanza totalmente buia per quasi un’ora può essere evitato decidendo di effettuare l’esame dopo dilatazione della pupilla per via farmacologica con Ibopamina.

Norme di preparazione

Le due misurazioni della pressione intraoculare che andranno effettuate in questo particolare test prevedono la stessa identica preparazione illustrata per la semplice tonometria. Per il resto, non sono richieste altre metodiche né sono necessari accorgimenti particolari nei giorni precedenti all’esame.

Servizi

La sede

Lo Studio Oculistico Alvaro è situato strategicamente nei pressi della S.s.18 a Cetraro (CS), la posizione risulta facilmente raggiungibile da diversi comuni costieri, in particolare nel raggio di 35km da Scalea (CS) sino a San Lucido (CS).

 

La sede risulta pertanto facilmente raggiungibile dai comuni di Scalea (CS), Santa Maria del Cedro (CS), Grisolia (CS), Diamante (CS), Buonvicino (CS), Belvedere Marittimo (CS), Sangineto (CS), Cittadella del Capo - Bonifati (CS), Acquappesa (CS), Guardia Piemontese (CS), Fuscaldo (CS), Paola (CS), San Lucido (CS).